Turbolenza tra Roma e Bruxelles riguardo alla carne coltivata: quali sono le prossime mosse?

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Turbolenza tra Roma e Bruxelles riguardo alla carne coltivata: quali sono le prossime mosse?

La Commissione ha informato il governo della conclusione dell’analisi del testo. Mentre per Lollobrigida si tratta di un risultato positivo, per l’opposizione rappresenta una sconfitta del ministro.

 

La Commissione europea ha notificato all’Italia la conclusione anticipata della procedura di notifica relativa al progetto di legge sulla carne coltivata. Questa legge, promossa dal governo e in particolare dal ministro Francesco Lollobrigida, ha accettato le richieste del settore agroalimentare, effettivamente bloccando la ricerca sulla carne prodotta in laboratorio nel nostro Paese e la sua possibile commercializzazione. Tuttavia, le implicazioni future della legge e della lotta contro le alternative vegetali agli hamburger restano avvolte nel mistero. Mentre il governo celebra ciò come una vittoria, l’opposizione critica la decisione, considerandola un insuccesso e una “figuraccia” europea per l’amministrazione di Giorgia Meloni. La questione di chi abbia ragione rimane aperta.

Il ministro Lollobrigida sostiene che la chiusura della procedura Tris da parte di Bruxelles rappresenti semplicemente un atto formale che conferma la validità della legge italiana. Durante il Question time al Senato, ha dichiarato: “È stata chiusa la procedura Tris avviata a seguito della notifica della legge sulla carne coltivata. La chiusura comporta che sia stato definitivamente accertato, da parte della Commissione europea, la compatibilità della legge con i principi del diritto dell’Unione europea in tema di mercato interno”. Pertanto, secondo il ministro, Bruxelles ha dato il via libera alla decisione di vietare la carne coltivata.

Spiegazione della Procedura Tris

Tuttavia, l’opposizione e alcuni esperti legali non concordano con questa interpretazione. In sostanza, quando un governo di uno degli Stati membri dell’UE intende adottare una misura che potrebbe violare le regole del mercato interno, deve comunicarlo alla Commissione europea, che avvia una valutazione preliminare, nota come procedura Tris. La legge italiana corre questo rischio, poiché impone il divieto di importare carne prodotta in laboratorio, potenzialmente violando le norme del mercato interno dell’UE.

La Controversa Decisione di Bruxelles Riguardo alla Legge sulla Carne Coltivata

Per tale ragione, il governo ha ufficialmente notificato l’atto a Bruxelles, compiendo un passaggio fondamentale, e ciò è avvenuto prima della sua approvazione definitiva. Tuttavia, la problematica sorge dal fatto che, nello stesso giorno della notifica, il presidente della Repubblica ha firmato la legge, rendendola di fatto definitiva. Questo ha portato a una situazione problematica in quanto le normative europee, come indicato dalla giurista Vitalba Azzolini sul Domani, proibiscono “l’approvazione di un progetto di legge durante la procedura Tris”. Azzolini sostiene che è questo il motivo per cui la Commissione europea ha archiviato la notifica da parte dell’Italia relativa al testo sulla carne coltivata, poiché si è verificata una violazione delle procedure dell’Unione.

Un parere analogo è espresso da Enzo Cannizaro, professore di diritto dell’Unione europea all’Università La Sapienza, il quale afferma: “L’Italia ha notificato in ritardo, dopo l’approvazione”, alla Commissione UE il disegno di legge sulla carne coltivata, “e ora qualsiasi giudice dovrà disapplicare la legge in qualsiasi procedimento amministrativo, civile o penale”, ha dichiarato al Foglio, che per primo aveva riportato la comunicazione da Bruxelles.

Infatti, la lettera della Commissione spiega chiaramente che la procedura è stata chiusa “perché il testo è stato adottato prima della fine del periodo di sospensione”, invitando l’Italia “a informarla del seguito dato” all’iniziativa intrapresa, “anche alla luce della giurisprudenza pertinente della Corte di giustizia”.

Quali Sviluppi Seguiranno Dopo la Violazione delle Norme UE?

Quali saranno le prossime fasi? Solitamente, quando un Paese viola le norme dell’Unione Europea, Bruxelles richiede al governo interessato di conformarsi al diritto europeo. In questo contesto, l’amministrazione italiana dovrebbe ritirare integralmente la legge sulla carne coltivata, poiché la procedura Tris non è stata rispettata, e potrebbe eventualmente ripresentare il medesimo testo in seguito, seguendo questa volta il procedimento corretto. Tuttavia, Francesco Lollobrigida ha smentito tale scenario: “Non ci sarà alcuna procedura d’infrazione, né alcuna richiesta all’Italia di abrogare la legge”, ha assicurato durante il suo intervento al Senato.

Fino a questo punto, abbiamo discusso solo del procedimento formale di adozione di una legge. Tuttavia, non è ancora stato affrontato il contenuto del testo italiano contro la carne coltivata. Su questo aspetto, la Commissione europea non ha ancora emesso dichiarazioni: secondo i giuristi Azzolini e Cannizzaro, Bruxelles non ha potuto farlo a causa del presunto errore del governo nell’avviare la procedura Tris. Secondo diversi esperti, quando sarà possibile farlo, la legge potrebbe essere respinta poiché contraria al principio di libera circolazione delle merci nel mercato interno dell’Unione Europea.

Tuttavia, anche in questo caso, Lollobrigida mantiene una posizione opposta: durante la sua dichiarazione al Senato, il ministro ha affermato che la Commissione europea ha “definitivamente accertato la compatibilità della legge con i principi del diritto dell’Unione Europea in tema di mercato interno”. Come già menzionato, Bruxelles non ha ancora formulato una valutazione formale sul contenuto della legge. Da dove, dunque, proviene la certezza citata da Lollobrigida? Secondo il ministro, deriva direttamente dalla chiusura della procedura Tris: se la Commissione avesse avuto dubbi sulla legge, il ministro sostiene che “avrebbe contestato le disposizioni indipendentemente dalla modalità di notifica”.