Si prevede la più bassa vendemmia mondiale in oltre sessanta anni

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Si prevede la più bassa vendemmia mondiale in oltre sessanta anni

Il 2023 sembra destinato a diventare un anno magro per la produzione di vino. Ciò è dovuto alle raccolte moderate nell’emisfero meridionale, dove l’uva viene raccolta nella nostra primavera, e in alcuni grandi paesi europei produttori di vino.

L’Organizzazione Internazionale della Vite e del Vino (OIV) stima che la produzione globale sarà compresa tra poco più di 242 milioni di ettolitri e oltre 246 milioni di ettolitri. In sostanza, ciò significa che il raccolto sarà circa il 7% più piccolo rispetto all’anno scorso, e il più basso dal 1961, quando la produzione mondiale era di 214 milioni di ettolitri. Un ettolitro equivale a 133 bottiglie standard di vino da 0,75 litri.

Nell’emisfero meridionale, in paesi come Australia, Argentina, Cile, Sudafrica e Brasile, noti come la ‘Nuova Olanda’ nel gergo vinicolo, il raccolto è già diminuito costantemente negli ultimi anni. In Europa, i produttori classici come Italia, Spagna e Grecia sono fortemente influenzati dai cambiamenti climatici e dalle condizioni meteorologiche estreme.

Nelle sue prospettive, l’OIV avverte che le fluttuazioni significative nella produzione degli ultimi anni rendono difficile fare previsioni.

La Francia di nuovo in testa

L’Italia, attualmente il più grande produttore mondiale, rischia di perdere la sua posizione di vertice a favore della Francia. Si prevede che la produzione di vino italiana diminuirà a 44 milioni di ettolitri, una riduzione del 12% rispetto all’anno scorso. Sarebbe la prima volta in nove anni che la Francia torna ad essere il più grande paese vinicolo del mondo.

La Spagna, che spesso affronta periodi di calore estremo e siccità in primavera ed estate, probabilmente manterrà la terza posizione. Tuttavia, anche lì il raccolto diminuisce significativamente: la produzione di uve come tempranillo, monastrell e verdejo è inferiore del 14% rispetto al 2022 e la più bassa degli ultimi vent’anni.

Eccessi di produzione

In paesi europei più piccoli come Germania, Portogallo e Romania, sembra che la produzione stia migliorando. Anche gli Stati Uniti, al quarto posto nella lista dei più grandi paesi vinicoli del mondo, prevedono un raccolto più abbondante: oltre 25 milioni di ettolitri, un aumento del 12%.

In California, dove viene prodotta la maggior parte del vino americano, le temperature sono state meno elevate rispetto agli anni precedenti e ha piovuto abbondantemente, il che sembra beneficiare la produzione.

A livello globale, il consumo di vino sta diminuendo e i paesi produttori si trovano con grandi eccedenze. L’OIV spera che la minore produzione di quest’anno porti un po’ più di equilibrio a questa situazione.