Se la Russia prosegue con la sua avanzata, “la NATO sta valutando l’invio di truppe in Ucraina”

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Se la Russia prosegue con la sua avanzata, "la NATO sta valutando l'invio di truppe in Ucraina"

Il Capo di Stato Maggiore degli Stati Uniti si dichiara favorevole all’idea di schierare i militari dell’Alleanza sul fronte per addestrare le truppe ucraine. Questa mossa potrebbe comportare un confronto diretto tra l’Occidente e Mosca.

 

Addestramento in Prima Linea

Finora, l’addestramento delle truppe ucraine si è svolto lontano dal fronte, in luoghi come Italia, Regno Unito e Polonia. Tuttavia, la NATO potrebbe presto decidere di inviare i propri uomini direttamente in Ucraina per migliorare la preparazione delle forze di Kiev, specialmente alla luce dell’allarmante offensiva russa a Karkhiv. Questa possibilità è stata avanzata dal generale Charles Q. Brown Jr., capo dello stato maggiore congiunto degli Stati Uniti, come riportato dal New York Times.

Reclutamento delle Nuove Leve

Questo tema si inserisce nel contesto più ampio della carenza di soldati tra le file ucraine. Ad aprile, il presidente Volodymyr Zelensky ha adottato nuove misure per incrementare il numero di reclute. All’inizio del conflitto, l’appello alla resistenza ha mobilitato molti cittadini, ma dopo due anni di guerra, la fatica comincia a farsi sentire. Tra le misure adottate da Zelensky c’è l’abbassamento dell’età minima per il reclutamento da 27 a 25 anni. Dal 18 maggio, i renitenti alla leva possono perdere la patente, subire il congelamento dei conti bancari e il sequestro dei beni, come riportato dal Guardian. Inoltre, il governo ucraino sta richiamando anche i cittadini residenti all’estero, in paesi come Polonia e Lituania.

Queste misure, sebbene impopolari, sono ritenute necessarie per contrastare la potenza di fuoco russa. L’obiettivo è reclutare 150.000 nuovi soldati. Per questo, Kiev ha chiesto alla NATO e agli Stati Uniti di addestrare le nuove reclute il più vicino possibile al fronte, in modo che siano pronte a intervenire rapidamente. Questo implica l’invio di personale della NATO in Ucraina. “Ci arriveremo prima o poi”, ha dichiarato Brown Jr. giovedì scorso.

Rischio di Confronto Diretto

Se questa eventualità si concretizzasse, il rischio di un confronto diretto tra Occidente e Russia diventerebbe molto più reale. Se gli addestratori della NATO venissero colpiti da un attacco russo, il trattato dell’Alleanza obbligherebbe i Paesi occidentali a intervenire direttamente. Questo scenario era già stato considerato all’inizio del conflitto: nel 2014, durante l’invasione russa in Crimea, gli Stati Uniti avevano inviato addestratori a Kiev, continuando l’addestramento sul campo fino alla nuova aggressione di Mosca nel 2022, quando la Casa Bianca decise di sospendere il programma.

Adesso, però, le pressioni sul presidente Joe Biden per riprendere l’addestramento al fronte stanno aumentando, non solo dall’Ucraina, ma anche da altri membri della NATO. Il presidente francese Emmanuel Macron e i Paesi baltici, ad esempio, sono favorevoli non solo a schierare addestratori in Ucraina, ma anche a inviare truppe per partecipare direttamente alle operazioni contro Mosca.

I pericoli a Kharkiv

La situazione a Kharkiv, secondo diversi esperti, dimostra la necessità di intensificare gli sforzi per sostenere l’esercito di Kiev in modo più diretto. L’invio di armi complesse non è sufficiente senza un addestramento adeguato e rapido dei soldati ucraini. Come riportato dal New York Times, spostare l’addestramento in Ucraina permetterebbe agli istruttori americani di raccogliere più velocemente informazioni sulle innovazioni in prima linea, consentendo loro di adattare la formazione di conseguenza.

Biden, in piena campagna elettorale per la rielezione, per il momento non sembra intenzionato a cedere a queste pressioni. Per questo motivo, alcuni cercano di minimizzare le preoccupazioni. Ad esempio, Christopher Cavoli, comandante supremo della NATO per l’Europa, non ha condiviso gli allarmi sui potenziali rischi di un’avanzata russa a Kharkiv. Giovedì, rispondendo alle domande dei giornalisti, Cavoli ha dichiarato di dubitare che Mosca abbia le risorse per una “svolta strategica” in Ucraina, assicurando che “non hanno le competenze e la capacità per farlo”.