Moderna, azienda leader nella tecnologia mRNA, ufficializza la sua entrata in Italia e manifesta interesse per collaborazioni istituzionali

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Moderna, azienda leader nella tecnologia mRNA, ufficializza la sua entrata in Italia e manifesta interesse per collaborazioni istituzionali

La decisione di aprire una nuova sede a Roma, nelle vicinanze del MIMIT (Ministero delle Imprese e del Made in Italy), non è casuale e viene spiegata direttamente da Jacopo Murzi, direttore generale di Moderna Italia. Durante la cerimonia di inaugurazione, che ha visto la presenza del CEO di Moderna, Stéphane Bancel, l’azienda mRna con sede nel Massachusetts è stata elogiata per il suo successo nel campo dei vaccini contro il Covid, avendo prodotto ben 800 milioni di dosi durante il momento critico della pandemia.

“L’apertura di un ufficio a Roma avrà un ruolo particolarmente importante nel sviluppare e consolidare le relazioni con i partner privati e istituzionali, inclusi il MIMIT, il MEF, il Ministero della Salute e naturalmente l’AIFA”, afferma Murzi. Moderna mira a diventare un partner di riferimento per i professionisti sanitari e la comunità scientifica, contribuendo all’ecosistema sanitario italiano nel suo complesso.

Nel frattempo, in Italia sono già state avviate partnership con Thermo Fisher per la fase di “fill and finish” (riempimento e confezionamento) del materiale prodotto negli Stati Uniti presso gli impianti di Monza e Ferentino. Murzi sottolinea che si spera di concretizzare ulteriori accordi nel prossimo futuro, poiché l’Italia vanta una forte produzione e competenze industriali. Il vaccino sarà aggiornato in base alle raccomandazioni delle agenzie regolatorie EMA e FDA per affrontare le varianti, tra cui la variante Omicron. Ci si aspetta che venga approvato in Europa entro la fine di agosto, e quindi sarà necessaria la convalida da parte dell’AIFA per il mercato italiano.

L’obiettivo è produrre fino a 50 milioni di dosi destinate principalmente ai mercati europei nei due impianti di Thermo Fisher durante la nuova campagna vaccinale 2023-2024.

“Con l’inaugurazione della sede a Roma, sanciamo l’ufficiale nascita di Moderna Italia e la sua rilevanza come mercato fondamentale. Questa presenza potrebbe evolversi in futuro anche con sviluppi nell’ambito industriale e della filiera”, avverte Murzi. La conferma dei possibili sviluppi arriva direttamente dal CEO Bancel: “Siamo consapevoli della qualità della manifattura e dei ricercatori italiani, che è eccellente. Stiamo attualmente intrattenendo conversazioni con il governo, anche se è ancora prematuro parlare dei dettagli”. Il seme di questa collaborazione era stato piantato dall’attuale Ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, quando era a capo del MISE (ora MIMIT): nell’ottobre 2021, durante la pandemia, aveva incontrato il CEO di Moderna per esaminare la possibilità di produrre i vaccini e la tecnologia mRna anche in Italia. Oggi, è inevitabile pensare a potenziali partenariati con istituzioni come il Biotecnopolo di Siena per affrontare future pandemie o con la Fondazione Enea Tech e Biomedical. “Moderna è completamente impegnata a collaborare e investire in Italia”, ribadisce Murzi, “abbiamo espresso il nostro interesse ai ministeri competenti per portare non solo una tecnologia avanzata nel paese, ma anche per trasferire conoscenze a enti, agenzie e istituti accademici al fine di accelerare le loro attività di sviluppo. Valutiamo la presenza di Moderna in Italia non solo attraverso partenariati, ma anche come opportunità per produrre la tecnologia mRna, che attualmente avviene solo nel Massachusetts e che sarà presente anche in Canada, nel Regno Unito e in Australia, dove sono già stati firmati accordi.”

In oltre un decennio dalla sua fondazione, Moderna ha attraversato una trasformazione significativa, passando da una società di ricerca che si concentrava sul campo dell’RNA messaggero a un’azienda con un portafoglio clinico diversificato che comprende vaccini e terapie in sette modalità. Dispone anche di impianti di produzione integrati che consentono una rapida produzione su scala clinica e commerciale. La piattaforma dell’RNA messaggero ha permesso lo sviluppo di terapie e vaccini per una vasta gamma di malattie, tra cui malattie infettive, immuno-oncologia, malattie rare, malattie cardiovascolari e autoimmuni. Uno dei settori di maggiore attenzione sono i vaccini terapeutici per il trattamento dei tumori. Durante il Congresso di Oncologia ASCO (American Society of Clinical Oncology) tenutosi all’inizio di giugno, sono stati presentati i risultati sull’utilizzo del vaccino sperimentale mRna-4157 in combinazione con l’immunoterapia di MSD. Questi risultati hanno mostrato una significativa riduzione del 65% del rischio di metastasi a distanza o morte nei pazienti affetti da melanoma in fase avanzata. Entro due mesi partirà la Fase 3 dello studio, con la prospettiva di avere il prodotto finito entro due anni, a condizione che il reclutamento dei pazienti avvenga in modo rapido ed efficace. Gran parte degli investimenti in ricerca e sviluppo di Moderna, che quest’anno ammontano a circa 5 miliardi di dollari, sono destinati ai vaccini contro il cancro. Oltre al melanoma, sono attualmente in fase di avvio studi clinici anche per altri tipi di tumori, come quelli polmonari, del tratto testa-collo e dell’intestino.

La ricerca e i mercati legati ai virus respiratori rappresentano un’importante area di espansione per Moderna. Secondo il Direttore Generale Murzi, l’obiettivo è ottenere l’approvazione di almeno un prodotto di punta all’anno. Il prossimo sarà il vaccino per il virus respiratorio sinciziale, con l’attesa approvazione da parte delle autorità regolatorie europee nei primi mesi del 2024. Successivamente, a inizio 2025, ci si aspetta il vaccino per l’influenza, seguito da altri vaccini. L’obiettivo finale è quello di combinare sotto un unico vaccino, con una sola somministrazione, i sieri per le tre malattie che maggiormente colpiscono la popolazione anziana: il virus respiratorio sinciziale, il Covid e l’influenza. Questo assume particolare rilevanza in Italia, dove entro il 2050 si prevede che gli over 65 saranno 20 milioni, rendendo il paese un punto di interesse strategico per Moderna.