Meta fa il suo ingresso nel campo dei chatbot con una soluzione open source

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Meta fa il suo ingresso nel campo dei chatbot con una soluzione open source

Bard di Google merita riconoscimenti per la sua onestà. Il chatbot basato sull’intelligenza artificiale, ora disponibile anche in Italia, ammette che non sempre supera il confronto con ChatGPT di OpenAI, un “modello linguistico di grandi dimensioni” analogo. Bard afferma che se si cerca un modello linguistico per completare compiti creativi, ChatGPT è la scelta migliore, mentre se si cerca un modello per compiti informativi, Bard è la scelta migliore. Questa affermazione è valida anche se confrontata con le prestazioni di LLaMA, il chatbot sviluppato da Meta, l’azienda di Facebook, Instagram e WhatsApp.

Il messaggio è chiaro. Alphabet, la casa madre di Google, ha deciso il suo posizionamento nel crescente mercato dell’intelligenza artificiale: Bard si presenta come uno strumento per le ricerche su Internet, che è il core business di Google e che ha portato e continua a portare grandi successi all’azienda. È una scelta difensiva. ChatGPT e simili minacciano il core business di Google, che attualmente detiene oltre il 90% delle ricerche online, secondo le statistiche di Similarweb. Il principale concorrente è Bing, il motore di ricerca di Microsoft, che detiene una quota di mercato leggermente superiore al 3%.

Microsoft ha investito 10 miliardi di dollari in OpenAI a gennaio (recentemente oggetto di un’indagine sulla tutela degli utenti da parte della Federal Trade Commission americana) perché spera che l’integrazione della potenza di ChatGPT nel suo motore di ricerca possa rivoluzionare il settore, minacciando l’egemonia di Google.

Tuttavia, questa non sarà una partita a due. Secondo le informazioni riportate dal Financial Times, il rilascio del modello linguistico di Meta è imminente. Da diversi mesi, l’azienda fondata da Mark Zuckerberg ha reso disponibile il suo chatbot, noto al momento solo con il nome tecnico di LLaMa, acronimo di Large Language Model Meta AI, per i ricercatori. Presto sarà reso pubblico, ma Meta sta facendo una scelta radicale: LLaMa sarà un sistema open source, ovvero accessibile a tutti. Ciò significa che programmatori e persone competenti potranno accedere al suo codice e modificarlo in base alle proprie esigenze.

Nick Clegg, ex vice primo ministro britannico durante il governo di David Cameron e attuale responsabile delle relazioni istituzionali di Meta dal 2018, ha spiegato che questa scelta è sia etica, perché “non è sostenibile mantenere la tecnologia di base nelle mani di poche grandi aziende”, sia strategica: “L’apertura non è altruismo: Meta crede che sia nel suo interesse. Conduce a prodotti migliori, innovazione più veloce e a un mercato prospero che beneficia sia noi che molti altri”, ha chiarito Clegg.

LLaMa è iniziato come un progetto aperto, probabilmente per colmare il divario rispetto alla concorrenza, e il suo sviluppo si è accelerato dopo che il sistema è finito sulla piattaforma di sviluppatori 4chan tramite una fuga di notizie, mettendolo a disposizione di migliaia di persone che hanno potuto lavorarci e migliorarlo liberamente. In meno di un mese, l’attività della comunità open source ha consentito al modello di Meta di fare progressi incredibili, come riconosciuto in una nota interna di un ricercatore di Google che è trapelata sui siti del settore: “Questo recente progresso ha implicazioni immediate per la nostra strategia aziendale”, scrive il ricercatore, “Chi sarebbe disposto a pagare per un prodotto Google con restrizioni d’uso quando c’è un’alternativa aperta, gratuita e di alta qualità?”. Per un settore che è ancora in fase iniziale e che, secondo le analisi di Bloomberg Intelligence, potrebbe raggiungere un giro d’affari compreso tra 40 e 1.300 miliardi di dollari nei prossimi dieci anni, la disponibilità di un sistema aperto potrebbe “mangiarsi” centinaia di miliardi di dollari di valore aggiunto potenziale.