L’Unione Europea mira a un abbattimento del 90% delle emissioni, tuttavia, intende preservare il settore agricolo da eventuali riduzioni

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L'Unione Europea mira a un abbattimento del 90% delle emissioni, tuttavia, intende preservare il settore agricolo da eventuali riduzioni

La Commissione stabilisce obiettivi ambiziosi, ma affida al successivo governo il compito di presentare ufficialmente la proposta. Questo argomento diventerà il fulcro del confronto politico in vista delle elezioni europee.

 

La Commissione europea ha proposto un ambizioso obiettivo di riduzione del 90% delle emissioni nette di gas serra entro il 2040. Questa sfida metterà alla prova la reale volontà dei partiti politici europei di affrontare concretamente il cambiamento climatico, in vista delle elezioni europee previste per il prossimo giugno. Tuttavia, la raccomandazione della Commissione ha indebolito una parte riguardante l’agricoltura, in risposta alle proteste degli agricoltori preoccupati per le regole ambientali dell’Unione.

La bozza iniziale dell’obiettivo dell’UE prevedeva una riduzione delle emissioni non CO2 del 30% nel settore agricolo entro il 2040 rispetto ai livelli del 2015, al fine di rispettare l’obiettivo climatico complessivo. Questo punto è stato, tuttavia, rimosso dal testo finale in risposta alle proteste. Il commissario europeo al Clima, Wopke Hoekstra, ha sottolineato la necessità di un approccio equilibrato, considerando sia gli effetti del cambiamento climatico che le preoccupazioni legate al sostentamento.

La proposta della Commissione avvierà un dibattito politico sull’obiettivo, ma la decisione finale spetterà alla nuova Commissione e al nuovo Parlamento, che verranno formati dopo le elezioni di giugno. La comunicazione della Commissione identifica otto aree in cui raccomanda agli Stati membri di adottare misure decisive per contribuire all’obiettivo del 2040.

Sebbene l’urgenza di intervenire contro il cambiamento climatico sia evidente, la trasformazione delle raccomandazioni in misure concrete non è garantita. Il riscaldamento globale ha già superato i livelli preindustriali, e incendi, inondazioni, siccità e ondate di calore sono in aumento. La Legge europea sul clima, entrata in vigore nel luglio 2021, impegna l’UE a raggiungere la neutralità climatica entro il 2050 e ridurre le emissioni del 55% entro il 2030, con il nuovo obiettivo suggerito del 90% entro il 2040. La Commissione propone anche di puntare sulle tecnologie di cattura e stoccaggio della CO2 per raggiungere tali obiettivi.

Il documento identifica una serie di azioni da intraprendere sia a livello nazionale che dell’Unione Europea per favorire la diffusione delle tecnologie e delle infrastrutture necessarie a creare un mercato unico per la cattura e lo stoccaggio della CO2 in Europa nei prossimi decenni. Bruxelles esaminerà i volumi di anidride carbonica da rimuovere direttamente dall’atmosfera, inclusi gli assorbimenti industriali di carbonio, al fine di raggiungere gli obiettivi di riduzione previsti per il 2040 e il 2050. Saranno valutati anche gli obiettivi globali e le misure politiche necessarie per raggiungerli.

Nonostante l’accoglienza favorevole di una maggiore ambizione, alcune voci ritengono che un obiettivo di riduzione del 90% non sia ancora sufficiente per allinearsi adeguatamente all’obiettivo di limitare l’aumento della temperatura a 1,5°C. Chiara Martinelli, direttrice di Can Europe (Climate Action Network), un’organizzazione che raggruppa le principali associazioni ambientaliste dell’Unione Europea, ha sottolineato che, sebbene una maggiore ambizione sia positiva, la Commissione europea potrebbe perdere un’opportunità cruciale di ottenere benefici economici stimati in almeno mille miliardi di euro entro il 2030. Martinelli ha enfatizzato la necessità di un coraggio politico all’altezza delle sfide ambientali per garantire il raggiungimento dell’obiettivo di zero emissioni entro il 2040.