L’oro registra un’impennata record grazie alle speranze di taglio dei tassi della Fed e all’aumento della domanda di rifugio

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L'oro registra un'impennata record grazie alle speranze di taglio dei tassi della Fed e all'aumento della domanda di rifugio

L’oro ha registrato un balzo record, alimentato dall’ottimismo crescente che la Federal Reserve inizierà ad adottare una politica monetaria accomodante quest’anno e dalle crescenti tensioni geopolitiche in Medio Oriente.

Il lingotto è salito fino al 1,4% per raggiungere $2.450,07 l’oncia in Asia lunedì, superando il precedente massimo intraday raggiunto ad aprile. Negli ultimi scambi, i trader hanno aumentato le scommesse che la Fed possa ridurre i tassi di interesse già a settembre, uno scenario che rafforzerebbe l’oro poiché non paga interessi.

La settimana scorsa, il dollaro statunitense è sceso e i titoli del Tesoro hanno registrato un rally dopo che i dati pubblicati mercoledì hanno mostrato che l’inflazione ad aprile si è ridotta più del previsto. Ciò ha offerto sostegno al metallo prezioso, che è denominato in dollari statunitensi.

Il ruolo di rifugio del metallo è stato messo in evidenza dopo che domenica un elicottero che trasportava il presidente iraniano Ebrahim Raisi è precipitato in una fitta nebbia. La notizia si è aggiunta a un senso di crescenti rischi geopolitici nella regione dopo che sabato un petroliere diretto in Cina è stato colpito da un missile Houthi nel Mar Rosso.

I fondi speculativi che negoziano futures Comex hanno aumentato le scommesse rialziste sull’oro fino a raggiungere un massimo di tre settimane nella settimana conclusa il 14 maggio, secondo i dati della Commodity Futures Trading Commission.

I guadagni suggeriscono che il lingotto si è liberato da quello che è stato un intervallo di negoziazione piuttosto ristretto nelle ultime settimane a causa della mancanza di chiarezza sul percorso dei tassi di interesse statunitensi. I prezzi sono quasi il 20% più alti quest’anno.

La forza dell’oro è stata collegata agli acquisti delle banche centrali, alla robusta domanda dall’Asia – in particolare dalla Cina – e alle elevate tensioni geopolitiche in Ucraina e Medio Oriente.

L’oro spot è salito dell’1,2% a $2.442,92 l’oncia alle 10:53 di mattina a Londra. L’indice Bloomberg del dollaro è rimasto piatto, dopo una diminuzione dello 0,7% la settimana scorsa al suo minimo in oltre un mese. L’argento è salito, mentre platino e palladio sono rimasti poco cambiati.

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L’argento è salito al massimo dal dicembre 2012 dopo un forte rally venerdì aiutato dal sentimento che si è propagato nei più ampi mercati fisici dei metalli, dove la scarsità di offerta ha stimolato la domanda degli investitori per materiali come il rame.

A differenza dell’oro, il metallo bianco è anche considerato una merce industriale dato il suo utilizzo in prodotti come i pannelli solari.