L’offerta di Bitcoin sulle borse si esaurisce raggiungendo un notevole minimo

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L'offerta di Bitcoin sulle borse si esaurisce raggiungendo un notevole minimo

Negli ultimi mesi, il prezzo di bitcoin (BTC) ha registrato un notevole aumento. Dal minimo locale a settembre fino al massimo della scorsa settimana, il prezzo è già salito del 77%, e un fattore chiave potrebbe essere il numero di monete disponibili sugli exchange. Secondo Bitfinex, questo numero ha raggiunto nuovamente un livello molto basso.

L’acquisto di Bitcoin sulle borse continua

Lo afferma la piattaforma di criptovalute nel suo rapporto settimanale di ricerca Bitfinex Alpha. Il totale dei BTC sulle borse di criptovalute misurate era la scorsa settimana al minimo degli ultimi 6 anni. Per essere precisi, il numero di monete è diminuito da 2,6 milioni di BTC a circa 2 milioni di BTC.

Questa tendenza è in corso da un po’ di tempo: il crollo all’inizio della pandemia nel 2020 è stato un punto di svolta. Dopo quel minimo, il numero di monete sulle borse è drasticamente diminuito, persino durante il mercato ribassista dell’anno scorso.

Secondo i dati citati da Bitfinex dall’agenzia di analisi blockchain CryptoQuant, l’implosione di FTX alla fine dell’anno scorso è stata un enorme catalizzatore della diminuzione. Successivamente, i volumi di scambio nell’intero mercato delle criptovalute sono notevolmente diminuiti. Erano ai minimi di quest’anno fino ad ora, nonostante il prezzo fosse nuovamente aumentato.

Gli analisti descrivono che, oltre alla notevole riduzione dell’offerta, la tendenza al rialzo è stata causata anche dai bassi volumi di scambio e dalla repentina alta domanda.

Bitfinex prevede tagli ai tassi di interesse nel 2024

Bitfinex espone nel rapporto settimanale anche la situazione generale dell’economia. Ad esempio, il mercato del lavoro statunitense si è leggermente raffreddato e i consumatori stanno prendendo in prestito leggermente più di prima.

Per ora, non si prevedono tagli ai tassi di interesse, ma ci potrebbe essere un cambiamento a metà dell’anno prossimo. Entro il 2025, infatti, molte obbligazioni aziendali scadranno, il che significa che le aziende dovranno rifinanziarsi. Ciò aumenta la pressione sulla banca centrale americana per ridurre nuovamente i tassi di interesse.