L’Irlanda intende ridurre la popolazione di bovini di 200.000 capi come parte dei suoi sforzi per preservare l’ambiente

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L'Irlanda intende ridurre la popolazione di bovini di 200.000 capi come parte dei suoi sforzi per preservare l'ambiente

Gli agricoltori verrebbero indennizzati con un importo di 3.000 euro per ogni animale abbattuto. L’obiettivo è una diminuzione del 30% delle emissioni dell’Irlanda entro il 2030.

 

L’Irlanda sta considerando l’abbattimento di circa 200.000 bovini nei prossimi tre anni come parte delle sue iniziative per combattere il cambiamento climatico. Questa proposta è stata avanzata dal Dipartimento dell’Agricoltura di Dublino al fine di consentire al paese di rispettare gli obiettivi di riduzione delle emissioni di CO2 stabiliti dall’Unione Europea. L’Irlanda è chiamata a ridurre le sue emissioni del 30% entro il 2030 rispetto ai livelli del 2005 per soddisfare tali obiettivi.

Questo obiettivo deve affrontare una sfida significativa, in quanto coinvolge uno dei settori trainanti dell’economia irlandese, ovvero l’allevamento. L’Irlanda attualmente ospita circa 2,5 milioni di bovini destinati alla produzione di latte e carne, che rappresentano una parte considerevole dell’industria agricola irlandese, costituendo il 90% delle esportazioni agroalimentari e i due terzi dell’intera produzione del settore agricolo. Negli ultimi anni, il numero di mucche da latte nel paese è cresciuto in modo significativo, aumentando del 40% tra il 2013 e il 2022, e di conseguenza, anche le emissioni inquinanti sono aumentate.

Pertanto, il governo irlandese sta proponendo una riduzione delle dimensioni degli allevamenti, con l’obiettivo di ritirare dal mercato circa 65.000 mucche da latte all’anno nei prossimi tre anni. Gli allevatori verrebbero indennizzati con 3.000 euro per ogni mucca abbattuta come compensazione. Tuttavia, questa proposta non sembra godere del sostegno delle aziende coinvolte. Pat McCormack, presidente dell’Associazione dei Fornitori di Latte Irlandese, ha suggerito che gli abbattimenti potrebbero essere realizzati solo su base volontaria e a condizione che vi sia un budget adeguato per finanziarli.

L’Irlanda non è l’unico paese a dibattere sul tema degli allevamenti bovini. Di recente, la Corte dei Conti francese ha sollevato la questione di sviluppare una strategia per ridurre il numero di bovini in Francia, poiché gli allevamenti rappresentano l’11,8% delle emissioni di gas serra del paese, una cifra paragonabile alle emissioni provenienti dagli edifici residenziali. Questo ha portato all’ipotesi di attuare misure simili a quanto proposto in Irlanda.

Dall’altra parte, nei Paesi Bassi, il piano del governo dell’Aia di ridurre gli allevamenti intensivi ha scatenato proteste intense e talvolta violente da parte delle aziende agricole. Questo ha addirittura portato alla creazione di un partito politico degli agricoltori che, alle ultime elezioni locali, ha ottenuto un successo travolgente, superando i partiti al potere.