L’Europa sta rimanendo indietro nel campo dell’intelligenza artificiale, e si evidenzia che la Cina sta facendo investimenti doppi rispetto all’Europa

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L'Europa sta rimanendo indietro nel campo dell'intelligenza artificiale, e si evidenzia che la Cina sta facendo investimenti doppi rispetto all'Europa

Nel corso del 2022, gli investimenti in capitale nell’ambito dell’intelligenza artificiale sono stati distribuiti in modo disomogeneo: 50 miliardi di dollari negli Stati Uniti, 10 miliardi in Cina e 5 miliardi in Europa. Questo significa che l’Europa investe dieci volte meno degli Stati Uniti, nonché la metà dell’investimento effettuato da Pechino in quella che è considerata la tecnologia più cruciale per la nostra società. Di fronte a questa situazione, il ministro dell’Economia francese, Bruno Le Maire, ha lanciato un campanello d’allarme durante una riunione trilaterale su digitale e intelligenza artificiale a Roma, in cui ha partecipato con i suoi omologhi italiani e tedeschi.

In linea con questo pensiero, il vicecancelliere e ministro dell’Economia tedesco, Robert Habeck, ha sottolineato che l’Europa non dovrebbe nascondersi quando si tratta di intelligenza artificiale. Ha evidenziato che l’Europa possiede aziende valide e forti, che in molti aspetti sono più capaci dei giganti tecnologici. Habeck ha enfatizzato l’importanza dell’uso dell’IA per far progredire l’Unione europea e ha suggerito che l’UE dovrebbe essere il primo ad elaborare regolamentazioni sull’IA. Ha anche evidenziato che non possiamo permetterci di aspettare cinque anni per gli investimenti pubblici e ha suggerito che sia necessario un nuovo approccio per sbloccare il capitale privato delle imprese, coinvolgendo Stati, banche e un approccio condiviso tra Italia, Francia e Germania.

Queste discussioni a Roma si sono svolte parallelamente all’accordo raggiunto a livello G7 riguardo ai principi guida internazionali sull’IA e a un codice di condotta volontario per gli sviluppatori di IA, nell’ambito del cosiddetto “processo di Hiroshima”. La Commissione europea ha accolto positivamente questo accordo, sottolineando che questi principi guida e il codice di condotta integreranno le norme europee sull’IA, in fase di finalizzazione, a livello internazionale.

Questi undici principi guida, insieme al codice di condotta, offrono direttive per organizzazioni coinvolte nello sviluppo, distribuzione e utilizzo di sistemi avanzati di IA. L’obiettivo è promuovere la sicurezza e l’affidabilità di questa tecnologia, ridurre i rischi e gli abusi, identificare le vulnerabilità, promuovere la condivisione responsabile delle informazioni, segnalare gli incidenti e investire nella sicurezza informatica. Inoltre, prevedono un sistema di etichettatura per consentire agli utenti di identificare i contenuti generati dall’intelligenza artificiale.