L’Arabia Saudita sta acquistando petrolio russo a livelli record e riciclandolo sul mercato europeo

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L'Arabia Saudita sta acquistando petrolio russo a livelli record e riciclandolo sul mercato europeo

Reuters ha riportato che l’Arabia Saudita sta acquistando livelli record di petrolio russo e lo sta rilanciando sul mercato europeo per evitare le varie sanzioni statunitensi. Inoltre, i dati di monitoraggio delle navi hanno mostrato che i commercianti stanno immagazzinando il carburante nell’hub di Fujairah negli Emirati Arabi Uniti e in Arabia Saudita.

Il rapporto sottolinea che il Medio Oriente sta rapidamente diventando un importante fornitore di combustibile industriale sia per l’Europa che per l’Asia. Inoltre, stanno aumentando le scorte in Asia, poiché il petrolio russo aggiunge solo alla produzione di raffinerie in Arabia Saudita e Kuwait.

 

L'Arabia Saudita sta acquistando petrolio russo a livelli record e riciclandolo sul mercato europeo

 

Petrolio russo acquistato a livelli record

Secondo un nuovo rapporto di Reuters, l’Arabia Saudita ha acquistato petrolio russo a livelli record e lo ha “launderizzato” sul mercato europeo. In particolare, questa azione sta evitando diverse sanzioni degli Stati Uniti.

Il rapporto nota che l’azione sta “spingendo fuori dal mercato il diesel asiatico esportato da questi mercati” attraverso l’azione dell’Arabia Saudita. Inoltre, l’azione arriva mentre i margini e i prezzi dei raffinatori nell’est sono “già al loro minimo da oltre un anno”.

 

L'Arabia Saudita sta acquistando petrolio russo a livelli record e riciclandolo sul mercato europeoFonte: Bloomberg

 

Inoltre, il rapporto osserva che solo nel mese di marzo sono state scaricate almeno 500.000 tonnellate di carburante a Fujairah e in Arabia Saudita. Al contrario, i dati di monitoraggio delle navi provenienti da Refinitiv, Kpler e Vortexa hanno indicato “quasi nessun arrivo di petrolio russo un anno prima”.

Il rapporto ha affermato che “il Medio Oriente ha rappresentato poco più del 10% delle esportazioni russe caricate nel febbraio e marzo”. Tuttavia, lo sviluppo si è verificato dopo il divieto dell’Unione europea all’importazione di prodotti petroliferi russi nel dicembre e febbraio, obbligando le spedizioni ad arrivare altrove.