La lotta per il supporto: chi sta fornendo il maggiore aiuto all’Ucraina nella sua difesa contro la Russia

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La lotta per il supporto: chi sta fornendo il maggiore aiuto all'Ucraina nella sua difesa contro la Russia

La NATO ha acquisito ulteriori 220.000 proiettili, ma diversi alleati sostengono che le scorte stiano diminuendo. Il governo di Kiev sta cercando di valutare chi siano veramente i suoi alleati più fidati.

L’Alleanza Atlantica, in una dichiarazione del 23 gennaio, ha confermato l’acquisto di decine di migliaia di proiettili d’artiglieria destinati all’esercito ucraino, con un valore complessivo di 1,2 miliardi di dollari (equivalenti a 1,1 miliardi di euro). Tale investimento è stato effettuato per affrontare le crescenti esigenze del fronte ucraino, dove la guerra con la Russia sta imponendo una notevole pressione sulle risorse militari. Jens Stoltenberg, il segretario generale della NATO, ha sottolineato che la guerra in Ucraina sta diventando una lotta per le munizioni, esortando i paesi membri a stringere accordi per aumentare la produzione. In risposta a questa crescente richiesta di supporto, la NATO ha anche sollecitato un aumento della produzione di munizioni da parte dei suoi membri.

Gli approvvigionamenti di armi agli alleati di Kiev variano a seconda dei paesi coinvolti. A gennaio, Germania e Spagna hanno siglato un accordo da circa 5 miliardi di euro per l’acquisto di un massimo di mille missili Patriot, essenziali per la difesa antiaerea. Nel 2023, un contratto da 2,4 miliardi di euro è stato firmato dall’Agenzia di Approvvigionamento e Supporto delle Forze Armate della NATO (Nspa) per l’acquisto di proiettili per obici e carri armati da 155 mm.

Nonostante questi sforzi, si sta manifestando una crescente preoccupazione per un possibile esaurimento delle scorte di munizioni. A ottobre 2023, i paesi partner avevano impegnato aiuti militari per un valore di 100 miliardi di dollari all’Ucraina, ma il capo del Comitato Militare della NATO, l’ammiraglio Rob Bauer, ha sollevato dubbi sull’approvvigionamento sufficiente. Il cancelliere tedesco Olaf Scholz ha persino chiesto un audit sulle armi fornite, sostenendo che gran parte del blocco dei 27 paesi non stia rispettando gli impegni di fornitura previsti per l’anno corrente. Inoltre, la Commissione Europea ha indicato che alcuni paesi potrebbero fare di più per sostenere militarmente l’Ucraina.

Nel contesto attuale, i Paesi baltici sono considerati i “partner più leali” secondo una definizione fornita dai media ucraini. Nonostante le dimensioni territoriali ed economiche più limitate, Estonia, Lettonia e Lituania hanno dimostrato un forte sostegno all’Ucraina in termini percentuali del loro PIL. Altri alleati solidali risultano essere i Paesi scandinavi, le cui economie sono più ampie rispetto a quelle dei Paesi baltici, distinguendosi per la quantità e la percentuale degli aiuti forniti all’Ucraina. Questa “solidarietà” militare è influenzata in modo significativo dalla loro posizione geografica più vicina alla Russia, aumentando la preoccupazione di possibili estensioni dell’aggressione russa ai loro territori.

Quanto agli Stati Uniti, nonostante la loro posizione di principale donatore per Kiev con un supporto di 44 miliardi di dollari in aiuti militari dal 24 febbraio 2022, la loro spesa in termini percentuali del PIL è inferiore allo 0,2%. Tuttavia, il loro contributo rimane considerevole, e il potenziale di ulteriori sostegni non sembra essere esaurito.