Il progetto nucleare europeo potrebbe implicare un dispendio di 550 miliardi di euro

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Il progetto nucleare europeo potrebbe implicare un dispendio di 550 miliardi di euro

L’Unione Europea ha l’obiettivo di installare 30 nuovi reattori entro il 2050. Tuttavia, gli specialisti mettono in guardia sulle stime dei costi dell’UE, suggerendo che potrebbero essere sottostimate. Queste valutazioni non tengono conto di altre spese né dei rischi legati alla dipendenza energetica dalla Russia.

 

 

La Commissione europea ha dichiarato il suo impegno nel soddisfare le richieste avanzate da un gruppo di Stati membri dell’UE, guidato dalla Francia, di incrementare gli investimenti nel settore dell’energia nucleare. L’iniziativa dell’Alleanza Industriale Europea per i Piccoli Reattori Modulari mira a espandere la capacità nucleare dell’Unione Europea di circa 50 gigawatt entro il 2050, attraverso la costruzione di circa 30 nuovi reattori nei prossimi 25 anni. Tuttavia, questa ambiziosa iniziativa solleva la questione dei costi. Bruxelles ha valutato un investimento complessivo compreso tra 350 e 450 miliardi di euro. Tuttavia, secondo un’analisi condotta dal quotidiano belga Euractiv, il costo potrebbe effettivamente raggiungere i 550 miliardi.

I costi iniziali, che coprono la costruzione e la manutenzione degli impianti, rappresentano solo una parte del quadro finanziario. Si devono anche considerare i costi operativi, come l’acquisto di uranio (il principale materiale utilizzato nella fissione nucleare), i costi di smantellamento delle vecchie centrali e quelli legati allo smaltimento delle scorie. Secondo Jacques Percebois, professore di Economia dell’Energia, il costo iniziale costituisce circa il 70% del totale, mentre i costi operativi rappresentano solo circa il 15%, con i restanti 15% destinati al carburante. Inoltre, bisogna considerare i rischi associati, inclusi i potenziali incidenti e la dipendenza europea da Mosca per la maggior parte delle importazioni di tecnologie e carburanti nucleari.

Quanto ai finanziamenti, il range dei costi iniziali è estremamente variabile e soggetto a inflazione e tassi di interesse sui finanziamenti, che incidono sul prezzo finale fino al 30%. Esistono diverse opzioni di finanziamento, tra cui prestiti bancari tradizionali, sussidi statali, finanziamenti agevolati da banche pubbliche come la Banca Europea per gli Investimenti e potenziali fondi europei dedicati all’energia nucleare.

Infine, i costi operativi sono influenzati dal tasso di produzione di energia del reattore, con stime attuali di circa 60 euro per megawattora. Tuttavia, la previsione di tali costi futuri è estremamente difficile, rendendo incerta qualsiasi stima anticipata.