Grande sorpresa: Brian Niccol sarà il nuovo CEO di Starbucks a partire dal 9 settembre. I media e gli investitori hanno accolto con entusiasmo questa mossa. Martedì, il prezzo delle azioni è salito immediatamente di quasi il 25%. Una situazione dolorosa per Laxman Narasimhan, il CEO appena licenziato.
Niccol è stato soprannominato dalla Financial Times il “Messi dei ristoranti”. Infatti, come CEO, è riuscito a risollevare Chipotle Mexican Grill da una situazione difficile, guadagnandosi così molto rispetto. Il prezzo delle azioni della catena di burrito è aumentato di ben l’800% da quando ha preso il timone nel 2018.
Tuttavia, rispetto a Starbucks, Chipotle è solo un’azienda di piccole dimensioni. Niccol passerà da 3.500 ristoranti, situati principalmente negli Stati Uniti, a più di 38.000 sedi in tutto il mondo. Inoltre, erediterà questi quattro dossier spinosi. In effetti, il nuovo CEO si ritroverà in un vero e proprio incubo.
#1 Dietro le quinte incombe Howard Schultz
Il settantenne Howard Schultz non riesce a staccarsi da Starbucks. Come CEO, ha trasformato l’azienda, tra il 1986 e il 2000, da una catena regionale di caffè a un marchio globale. La sua figura è leggendaria. Per questo, ogni volta che l’azienda attraversa un periodo difficile, torna in scena come un boomerang.
Howard Schultz ha trasformato Starbucks in una catena di caffè globale. Foto: Getty Images.