Gli Stati Uniti non finanzieranno l’Ucraina per la sua guerra con la Russia: Ramaswamy

admin_beready
Gli Stati Uniti non finanzieranno l'Ucraina per la sua guerra con la Russia: Ramaswamy

Durante il primo dibattito delle primarie presidenziali del Partito Repubblicano, Vivek Ramaswamy ha dichiarato di non sostenere un aumento dei finanziamenti per la guerra dell’Ucraina contro la Russia. Ha aggiunto:

“Penso che sia disastroso che ci stiamo proteggendo da un’invasione oltre il confine di qualcun altro, quando dovremmo utilizzare le stesse risorse militari per prevenire l’invasione del nostro stesso confine meridionale qui negli Stati Uniti.”

Gli Stati Uniti non finanzieranno l'Ucraina per la sua guerra con la Russia: Ramaswamy

Non mettere al primo posto gli interessi degli americani è ‘offensivo’: Ramaswamy

Il candidato presidenziale ha inoltre aggiunto che Russia e Cina sono le più grandi minacce che gli Stati Uniti affrontano. Secondo Ramaswamy, non mettere al primo posto gli interessi degli americani è “offensivo”. Il candidato presidenziale più giovane del Partito Repubblicano ha aggiunto che le risorse destinate a Kyiv dovrebbero essere utilizzate internamente invece. Riferendosi agli altri candidati che avevano visitato l’Ucraina, Ramaswamy ha sostenuto che non avrebbero fatto lo stesso per i residenti di “Maui, il lato sud di Chicago o Kensington”.

L’ex governatore del New Jersey che ha viaggiato in Ucraina, Chris Christie, non ha concordato con le affermazioni di Ramaswamy. Ha detto che voleva vedere “cosa stava facendo l’esercito di Vladimir Putin nei confronti del popolo ucraino libero”. Christie ha fatto notare che Donald Trump ha una volta definito Vladimir Putin “brillante e un genio”. Tuttavia, se gli Stati Uniti non si opporranno a questo tipo di uccisione autocratica nel mondo, “saremo i prossimi”, ha detto.

Ramaswamy ha più volte sottolineato che per mettere al primo posto l’America, l’America deve essere riscoperta. Alla fine, questo è il motivo principale per cui si candida alla presidenza. In un recente editoriale del WSJ, ha scritto di non lanciare solo una campagna politica, ma un movimento culturale. Questo darà vita a un nuovo Sogno Americano che tratterà della “ricerca incondizionata dell’eccellenza”.