Robert F. Kennedy Jr. è stato un sostenitore accanito di Bitcoin. Il candidato presidenziale del 2024 ha più volte promesso di attuare politiche specifiche se verrà eletto. Parlando in un recente evento, ha garantito agli americani che non saranno tenuti a pagare tasse sulle conversioni di Bitcoin in dollari statunitensi. In particolare, ha dichiarato:
“L’amministrazione Kennedy esenterà la conversione di Bitcoin in dollari statunitensi dalle tasse sulle plusvalenze.”
La posizione regolamentare di Kennedy
Il dibattito tra titoli e non titoli è stato risolto in buona misura dopo il recente verdetto nel caso Ripple. L’uso dell’asset da parte del pubblico è stato esonerato, poiché XRP è stato ritenuto non essere un titolo. Pertanto, molte persone del settore credono ora che anche altri asset con ecosistemi decentralizzati simili ne beneficeranno. Durante l’evento, Kennedy Jr. ha ribadito la sua posizione riguardo al più grande cripto asset. Ha detto:
“Bitcoin non è un titolo e non dovrebbe essere regolamentato come tale.”
Inoltre, l’amministrazione attuale ha intrapreso una serie di azioni di applicazione della legge contro le aziende del settore cripto. I membri della comunità hanno definito questa situazione “Choke Point 2.0”. Kennedy Jr. ha ora garantito agli americani che metterà fine alle politiche attuali dell’amministrazione Biden che sono invitate da Choke Point 2.0 a punire le banche che operano con Bitcoin.
Recentemente, il presidente ha anche affermato che si assicurerà che il diritto dei cittadini di “usare e detenere Bitcoin sia inviolabile”. Ha continuato a sottolineare che Bitcoin è una difesa contro la manipolazione dell’offerta di denaro. Infatti, Kennedy Jr. è il primo candidato presidenziale ad accettare donazioni per la campagna elettorale in Bitcoin. Ha considerato l’asset digitale più di una valuta. Secondo lui, è un “esercizio di democrazia”. Ha di recente affermato anche che Bitcoin offre al pubblico una via di fuga quando la “bolla inevitabilmente scoppierà”.
