Approvazione definitiva della prima legge mondiale sull’intelligenza artificiale: quali sono le novità?

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Approvazione definitiva della prima legge mondiale sull'intelligenza artificiale: quali sono le novità?

Bruxelles cerca di tenere il passo con Washington e Pechino e tenta di prendere il vantaggio, stabilendo un quadro giuridico per la regolamentazione di questa nuova tecnologia.

Approvata la Legge Europea sull’IA: Cosa Cambia

Finalmente è stata data l’ultima approvazione all’AI Act, la prima legge mondiale che regolerà l’uso e lo sviluppo dell’intelligenza artificiale nell’Unione Europea.

Obiettivi della Legge

La normativa ha due obiettivi principali. Da un lato, proteggere i cittadini e i sistemi democratici dai rischi legati a tecnologie emergenti come i deepfake e la disinformazione. Dall’altro, stimolare lo sviluppo dell’IA in Europa, colmando il divario rispetto a competitori globali come Stati Uniti e Cina.

Sicurezza e Privacy

Secondo la presidenza belga dell’UE, la legge adotta un approccio “basato sul rischio”: più elevato è il rischio per la società, più stringenti sono le regole. Sono previste valutazioni d’impatto obbligatorie sui diritti fondamentali, compresi settori come quello assicurativo e bancario, e una valutazione dei modelli utilizzati. Inoltre, bisognerà mitigare i rischi sistemici delle applicazioni e riferire sugli incidenti gravi direttamente alla Commissione Europea. Le sanzioni per il mancato rispetto delle norme vanno da 35 milioni di euro o il 7% del fatturato globale, a 7,5 milioni di euro o l’1,5% del fatturato, a seconda della violazione e delle dimensioni dell’azienda.

Uno dei dilemmi più complessi riguarda il bilanciamento tra sicurezza e privacy, inclusa quella dei dati biometrici raccolti tramite tecnologie di riconoscimento facciale. Sebbene queste tecnologie siano già utilizzate in alcuni paesi, molti esperti e organizzazioni hanno sollevato preoccupazioni sui rischi per la privacy e i diritti degli utenti.

Restrizioni Legali

La normativa europea vieta esplicitamente diverse applicazioni dell’IA, tra cui i sistemi di categorizzazione biometrica basati su caratteristiche sensibili, e la raccolta non mirata di immagini facciali per creare database di riconoscimento facciale. Sono proibite anche le applicazioni di riconoscimento delle emozioni sul lavoro e nelle istituzioni educative, così come i sistemi che manipolano il comportamento umano o sfruttano le vulnerabilità delle persone. Bruxelles ha inoltre vietato la creazione di sistemi di “punteggio sociale” simili a quelli utilizzati in Cina.

Eccezioni e Deroghe

Sono previste alcune esenzioni per le forze dell’ordine e la sicurezza pubblica, applicabili solo in determinati casi e previa autorizzazione giudiziaria. Ad esempio, la polizia potrà utilizzare l’identificazione biometrica per classificare le persone in base a categorie specifiche, sia in tempo reale sia utilizzando dati già acquisiti, ma solo per il rintracciamento di sospetti o condannati per reati gravi. L’uso di dati in tempo reale dovrà rispettare condizioni rigorose e sarà limitato a specifiche situazioni come la ricerca di vittime di crimini gravi o la prevenzione di minacce terroristiche.

La Questione della Trasparenza

Uno dei temi più dibattuti nelle discussioni al Consiglio è stato quello della trasparenza, soprattutto per applicazioni avanzate dell’IA come ChatGPT e Bard. Paesi come Germania, Francia e Italia hanno espresso preoccupazioni riguardo a normative troppo restrittive che potrebbero ostacolare lo sviluppo di queste tecnologie. Il compromesso raggiunto prevede una serie di requisiti di trasparenza, con obblighi che diventano più severi in base al livello di rischio delle applicazioni. Tra questi obblighi vi sono la stesura della documentazione tecnica, il rispetto delle normative europee sul diritto d’autore e la pubblicazione di riepiloghi dettagliati sui contenuti utilizzati per l’addestramento.

Prossimi Passi

La legge era stata proposta dalla Commissione nell’aprile 2021 e, dopo oltre due anni di intensi negoziati, i colegislatori dell’UE hanno finalmente raggiunto un accordo politico lo scorso dicembre. A marzo, il Parlamento Europeo ha adottato definitivamente il pacchetto legislativo, e ora il processo si è concluso con l’approvazione finale da parte del Consiglio, avvenuta martedì 21 maggio. La legge verrà ora pubblicata nella Gazzetta Ufficiale e entrerà in vigore 20 giorni dopo la pubblicazione. Tuttavia, prima che sia pienamente applicabile, soprattutto per quanto riguarda le sanzioni, dovranno passare altri due anni.